In qualsiasi settore, il design è destinato a cambiare per restare al passo coi tempi e coi trend del momento. In questo articolo andremo ad analizzare come i cellulari sono cambiati negli anni, fino ad arrivare agli attuali smartphone e come sono in costante mutamento. Non analizzeremo la crescita in potenza di calcolo o di memoria, ma quanto più l’evoluzione dal punto di vista del design e quanto la creatività abbia avuto un ruolo di rilievo per determinare il successo.
Il primo cellulare della storia
Il primo prototipo considerato cellulare è il Motorola DynaTAC del 1973. Come potete vedere dalla foto, le dimensioni di questo dispositivo erano a dir poco ingombranti, a fatica si poteva tenerlo con una mano (visto anche il peso). Si può dire che per questo modello sia stato adottato un design totalmente votato alla funzionalità del dispositivo con un tastierino per le sole chiamate, altoparlante e antenna. Nonostante le grosse dimensioni, il dispositivo non aveva nessun display (nulla di grave per l’epoca).
Gli anni Novanta e l’arrivo di Nokia
È a partire dagli anni ’90 che il design dei cellulari è iniziato a cambiare in modo radicale. A portare questo cambiamento è stata soprattutto l’invenzione dell’SMS, poiché poter inviare messaggi in mobilità rappresentava una grossa opportunità per il mercato dei cellulari.
Il Motorola StarTAC, uscito nel 1996, ha sicuramente fatto da apripista. Come potete vedere, il dispositivo era dotato di display (cifre rosse su sfondo nero) e tastierino per inviare messaggi. Ma è dal punto di vista del design che sono stati fatti i passi più grandi. Innanzitutto, le dimensioni sono state ridotte drasticamente (e quindi anche il peso). Inoltre, Motorola ha introdotto il design “a conchiglia”, che da aperto ricordava la cornetta di un telefono, mentre da chiuso rendeva dimezzata la dimensione del dispositivo, che risultava più tascabile. Questa caratteristica verrà spesso riutilizzata in modelli successivi anche a molti anni di distanza.
Il ruolo di Nokia
Nokia era un noto brand di cellulari e negli anni ’90 ha iniziato ad affermarsi sia per la qualità dei suoi prodotti che per l’audacia di alcuni modelli che avevano o cercavano di avere caratteristiche uniche.
È il caso del Nokia 9110i, uscito nel 1998, un modello non proprio tascabile e proporzionato, ma se la scelta di questo design sembrava fuori mercato anche per l’epoca, questo era giustificato dalle funzionalità che svolgeva. In quegli anni, infatti, i computer stavano sempre più diventando popolari e quindi Nokia ha cercato di unire (forse prematuramente) i due mondi. La soluzione di Nokia è stata quella di avere un cellulare che, da chiuso, avesse un display piccolo (in bianco e nero), e da aperto avesse un display e una tastiera più grandi per le funzioni avanzate. L’intuizione era giusta, ma l’esecuzione non ebbe successo soprattutto per ragioni di peso e di ingombro.
Il Nokia 7110, uscito un anno dopo, invece ha cercato di proporre un device con un design meno ingombrante e quindi adatto per l’epoca, ma con alcune funzionalità di connessione internet. Il sistema di gestione dei contenuti tramite rete internet non ebbe molto successo, anche a causa della tecnologia dell’epoca che non era ancora all’altezza. Dal punto di vista del design, fu un passo avanti per Nokia, vista la riduzione delle dimensioni e la possibilità di chiudere la tastiera quando non veniva utilizzata. Nonostante ciò, il dispositivo era ancora controllabile tramite i tasti sulla parte anteriore.
Riassunto anni 90
In sintesi, si può dire che il trend dell’epoca fosse quello di creare dispositivi tascabili e preferibilmente più piccoli possibile. Nonostante fosse affascinante l’idea che i cellulari potessero svolgere funzioni diverse dalle chiamate e dagli SMS, il design compatto aveva la priorità sulle funzionalità aggiuntive. Questo trend continuò fino ai primi anni 2000.
Primi anni Duemila e Nokia leader del mercato
Arriviamo ai primi anni 2000, dove Nokia si afferma come leader del mercato. Il suo gioiello di punta è il famosissimo Nokia 3310. Il modello diventa di uso comune per tutte le età con un design semplice e moderno, senza particolari caratteristiche che lo rendessero unico. Il modello conquista il ceto comune grazie al prezzo accessibile e alla semplicità d’uso. Questo dispositivo divenne famoso anche per la sua durevolezza nel tempo; infatti, anche a distanza di anni, il Nokia 3310 rimaneva sorprendentemente integro e quasi privo di difetti, una caratteristica che con il tempo è divenuta sempre più rara e che ha dato origine a divertenti meme riguardo a questo cellulare, considerato praticamente indistruttibile.
Nonostante il successo del modello del 2000, Nokia cercava sempre di innovare i propri modelli e di stare al passo con i tempi. Con il Nokia 7650, uscito due anni dopo, l’azienda fece un ulteriore passo in avanti. Il nuovo modello offriva uno dei primi display a colori e, allo stesso tempo, una delle prime fotocamere integrate. Era anche uno dei primi dispositivi a supportare il servizio MMS, utile per inviare file multimediali come foto e video ad altre persone. Dal punto di vista del design, il display risultava più grande e la tastiera era nuovamente nascosta con un sistema a scorrimento. La lotta costante tra lo spazio dedicato al display e quello riservato alla tastiera rimase una sfida che l’azienda portò avanti, ma che non riuscì mai a risolvere completamente.
L’aggiunta dei colori era importante non solo per il display, ma anche per il design stesso del cellulare. Nel corso degli anni successivi, Nokia comprese la necessità di creare modelli che potessero interessare anche a un pubblico più giovane. È il caso del Nokia 3220 (il mio primo telefono, a cui sono molto affezionato!), un modello più colorato e vivace, con una cover moderna e una tastiera tattile piacevole. Ma la vera caratteristica distintiva erano i quattro pannelli ai lati del cellulare, dei veri e propri LED che si accendevano durante le chiamate e seguivano il ritmo della suoneria. Una caratteristica peculiare che oggi potrebbe sembrare un po’ kitsch, ma che all’epoca rappresentava qualcosa di incredibile per chi era giovane.
Modelli di ispirazione
Nonostante Nokia fosse leader di mercato, la concorrenza non si risparmiò, e a partire dal 2003 furono lanciati modelli di cellulari unici che ottennero tanto successo da spingere Nokia a creare le proprie versioni (non sempre con grande successo).
Il primo caso degno di nota è il BlackBerry 7210, uscito nel 2003, un telefono che divenne un vero e proprio status symbol. Spesso assegnato ai manager delle aziende, fu il primo a consentire la gestione delle email anche in mobilità. Nonostante non seguisse il trend del design compatto, la sua innegabile utilità lo rese molto popolare, almeno nella nicchia a cui si rivolgeva. Nokia rispose a BlackBerry alcuni anni più tardi con il modello E62 (2006), dotato di elementi simili, come la tastiera.
Ricordate il design a “conchiglia” introdotto da Motorola nel 1996? Eccolo che torna, questa volta con il modello Motorola RAZR V3, del 2004. Questa volta, però, il display fu posizionato nella parte superiore del dispositivo, mentre la parte inferiore era interamente dedicata alla tastiera. Questo design vincente ottenne un discreto successo.
LG U900, un cellulare che osò molto, forse anche troppo, come abbiamo già visto con il Nokia “computer”, stavolta è la volta della TV. Lo scopo era permettere di guardare la televisione in mobilità, ma per poter utilizzare la tastiera e vedere la TV era necessario ruotare lo schermo in orizzontale, un approccio peculiare che però non convinse appieno, soprattutto a causa dell’arrivo tardivo nel 2006, a soli un anno dalla grande rivoluzione che scosse il mercato.
Riassunto primi anni 2000 e avvento di Nokia
Il periodo tra il 2000 e il 2006 fu un’epoca fiorente per il mercato mobile, con Nokia in prima linea, sempre impegnato a introdurre nuove funzionalità, come la videocamera frontale per le videochiamate (Nokia 6680, 2005). Durante questo periodo, si assistette alla creazione dei modelli più creativi e originali. Sebbene il trend fosse un punto di partenza, le aziende adattarono il design in base a target specifici. Tuttavia, questo periodo di successo ebbe una svolta a partire dal 2007, quando la strada per Nokia iniziò a diventare più difficile.
IPhone e l’arrivo degli Smartphone
L’intero panorama dell’industria della telefonia mobile cambia nel 2007 con l’annuncio del primo iPhone. Questo prodotto ottenne un successo straordinario perché Apple riuscì finalmente a risolvere il problema dello spazio per la tastiera e il display. La soluzione fu semplice: rendere lo schermo touch e trasformarlo in una tastiera virtuale all’occorrenza. Con questa innovazione, si ottenne abbastanza spazio per visualizzare i contenuti web sui dispositivi mobili e, allo stesso tempo, si mantenne un cellulare leggero e tascabile.
Il declino di Nokia
L’obiettivo di creare un cellulare che unisse il mondo mobile a quello di internet e dei computer era stato sognato da Nokia già nel 1998 (Nokia 9110i), ma l’azienda non era mai riuscita a realizzare questa visione come fece Apple con l’iPhone. Anche se Nokia era il leader del mercato, non riuscì ad adeguarsi a questa nuova ondata di smartphone, segnando così un lento e inarrestabile declino.
Il design degli smartphone dal 2007 al 2019
Per comprendere il successo degli smartphone, è necessario analizzare il loro design. Il marchio di fabbrica di Apple è il minimalismo e l’eleganza, elementi che hanno certamente contribuito al suo successo. L’iPhone non faceva eccezione: uno schermo pulito con un solo pulsante in basso al centro era tutto ciò che offriva dal punto di vista estetico. In contrasto con l’approccio sperimentale degli anni 2000, dal 2007 quasi tutte le aziende concorrenti di Apple hanno seguito il suo modello. Le differenze sostanziali si manifestarono solo con l’eliminazione graduale di ogni tasto fisico e bordo intorno al display. La necessità di creare dispositivi sempre più intelligenti ha portato all’abbandono del trend di piccole dimensioni: la filosofia “piccolo e tascabile” è stata sostituita da “grande, con tasche più capienti”.
Gli Smartphone Pieghevoli
Il primo vero cambiamento nel design degli smartphone è arrivato nel 2019 con il lancio del Samsung Galaxy Fold. L’idea era di creare un dispositivo mobile con la possibilità di aprirlo come un libro per ottenere un mini tablet.
Ricordate il celebre design “a conchiglia” introdotto da Motorola quasi 30 anni fa? Ecco che ritorna! Ancora una volta, Motorola, sfruttando la nuova tecnologia “Fold”, ha riadattato questo affascinante design che aveva catturato l’immaginazione di milioni di persone. L’idea in questo caso era di ridurre le dimensioni di uno smartphone, che per qualcuno poteva essere diventato troppo grande. Questo modello è stato in seguito seguito da altri concorrenti, come il Samsung Galaxy Z Flip, che ha cercato di innovare di anno in anno con aggiunte come uno schermo esterno.
Smartphone Pieghevoli: Rivoluzione o Fallimento?
Nonostante l’entusiasmo iniziale, persiste ancora uno scetticismo considerevole su questi modelli, dovuto principalmente ai prezzi elevati e a un design che non siamo abituati a vedere. Dopo tutti questi anni di smartphone rimasti invariati, il cambiamento può spaventare alcuni utenti.
Tuttavia, credo che nel corso degli anni questi dispositivi guadagneranno sempre più terreno sul mercato, senza tuttavia rivoluzionarlo in profondità.
Conclusioni
L’analisi dell’evoluzione dei telefoni cellulari ci ha rivelato un’interessante verità: la chiave di tutti i grandi successi in questo ambito è stata proprio l’audacia nelle innovazioni e le coraggiose sperimentazioni. Dagli esordi del Motorola DynaTAC agli smartphone pieghevoli di oggi, ogni progresso è stato spinto dalla creatività e dalla sfida di rompere gli schemi consolidati. Sebbene sia esistito un periodo di quasi 15 anni in cui le cose sembravano stagnare, con dispositivi simili che dominavano il mercato, ora finalmente assistiamo a un ritorno alla sperimentazione. Questo segna un nuovo capitolo nell’evoluzione dei dispositivi mobili, in cui l’innovazione continua a guidare il cambiamento, promettendo un futuro sempre più entusiasmante e variegato.