Ricordo il periodo del 2011: ombre, luci, dettagli e gradienti erano all’ordine del
giorno. Il mondo digitale doveva dimostrare non solo le sue capacità tecniche,
ma anche richiamare in qualche modo la realtà.
Poi arrivò la moda del flat design e del minimalismo, e tutto divenne piatto. I loghi si
semplificarono e i gradienti scomparvero.
Un esempio di minimalismo
Volete vedere un esempio di minimalismo? Beh allora andiamo dai migliori in questo.
Il sito di Apple è completamente minimal e neutro, un po’ perché devono essere ultra leggibili per mostrare i prodotti, e un po’ perché il loro design flat ha fatto la storia.
Ma è ancora così? Beh, la risposta è no. O meglio, non pensate che si stia
tornando a quei terribili icon set che riempivano i nostri iPhone una decina di
anni fa, ma neanche i concetti di “less is more” e di minimalismo sono ancora
in vigore.
In realtà, da diversi anni nel mondo del design gli addetti ai lavori godono di
maggiore libertà creativa, arrivando a creare opere d’arte che impattano in
modo massiccio sugli utenti, tutto grazie al maximalism.
Il nuovo obiettivo è creare contrasto.
Il maximalism richiede una forte conoscenza della teoria del colore da parte
del designer. Le palette utilizzano colori più audaci e in quantità maggiori, la
composizione appare quasi disordinata. Grazie a questa nuova tendenza,
abbiamo anche la possibilità di giocare molto con la tipografia, utilizzando font
anticonvenzionali o antroposofici.
Vediamo un paio di esempi pratici:
NIKE non fa più minimalismo
Nike GTM è un progetto lanciato da Nike per il mercato cinese. La creative
director del progetto, Zofia Mackiewicz, ha creato uno story telling basato
interamente su un gran numero di elementi in 3D. Inoltre, la palette di colori è
estremamente variegata. L’obiettivo principale dell’app è la personalizzazione,
e il “more is more” si rivela utile in questo caso, per mostrare e instillare nella
mente dell’utente tutte le possibili varietà di prodotti e materiali Nike.
Il maximalism di Love Mi
Tornando nel nostro paese, abbiamo avuto un esempio di maximalism proprio
negli ultimi giorni.
Love Mi è un evento musicale creato da Fedez, ma l’art director responsabile
della grafica è Andrea Rebuscini. Il design di Love Mi si basa su colori piatti, ma
sono così tanti che danno quasi l’illusione di essere tridimensionali. Da notare
anche le texture delle diverse sezioni, come pois, onde e barre, tutte gestite in
modo bilanciato.
In conclusione
Il mondo del design ha visto un’evoluzione significativa negli
ultimi anni, passando dal minimalismo al maximalism. Mentre in passato si
cercava di semplificare e ridurre al minimo gli elementi visivi, oggi l’approccio è
completamente diverso. Il maximalism permette ai designer di esprimere la
propria creatività in modo audace, utilizzando una varietà di elementi visivi che
creano un impatto visivo sorprendente (basta guardare la nostra homepage).
Questo nuovo trend offre un’opportunità unica per creare contrasto e
personalità nei progetti di design. Le possibilità sono infinite, sia nell’utilizzo di
elementi 3D che di font particolari. Le grafiche di successo, come nel caso di
Nike GTM e Love Mì, dimostrano come il maximalism possa essere efficace nel
comunicare l’essenza di un brand o di un evento.
Quindi, nonostante il minimalismo abbia avuto un suo periodo di grande
popolarità, il maximalism si fa strada nel mondo del design, offrendo nuove
prospettive e stimolando l’interesse degli utenti. È un approccio che permette
di catturare l’attenzione in modo audace e creativo, lasciando un’impressione
duratura nella mente del pubblico.
Perciò, non abbiate paura di abbandonare il minimalismo e di abbracciare il
mondo accattivante e vivace del “more is more”, dove ogni elemento visivo
ha il potenziale per stupire e sorprendere.